Eduardo e l'impegno nella ricostruzione del Teatro San Ferdinando
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Con la produzione artistica costellata dai grandi successi di Napoli Milionaria!, Questi fantasmi e Filumena Marturano, Eduardo De Filippo, ricco, famoso e con l’entusiasmo alle stelle, il 25 febbraio 1948 decide di acquistare il Teatro San Ferdinando, distrutto dalle bombe angloamericane nel settembre del ‘43 e ormai ridotto a un cumulo di macerie. In quei momenti di grande euforia tutto gli sembrava possibile, nonostante le voci, provenienti da più parti, sconsigliassero l’operazione trattandosi di una vera pazzia. Eduardo, viceversa, riteneva doveroso dare un contributo concreto alla rinascita della sua città, alla quale, perfettamente consapevole dei mali che l’affliggevano, era profondamente legato. Vagheggiò, quindi, l’idea di avere un proprio Teatro a Napoli, sulla scia del Piccolo Teatro a Milano, nell’intento di far rinascere la tradizione del teatro napoletano. Nella presentazione del volume edito da Eduardo nel 1954, in occasione della inaugurazione del Teatro San Ferdinando, egli scriveva: "Napulitane belle, vinticinche, trent’anne fa, si quaccheduno m’avesse ditto che io aveva addiventà padrone ’e nu teatro, a parola mia d’onore, l’avarria risposto: Amico, tu piccerillo sì ghiuto c’ ’a capa nterra". Nel libro di Elio Palombi si cerca di comprendere il senso di questa affermazione, analizzando, per un verso, lo stato d’animo di Eduardo, a quell’epoca profondamente turbato a causa dei tanti ostacoli economici che aveva dovuto e doveva ancora affrontare per la realizzazione dell’opera e, per altro verso, quanto l’imponente impegno avesse inciso sulla sua produzione artistica.

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