Dopotutto si mangiava bene
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Nei periodi più difficili del secolo scorso, passata la guerra, si viveva in assoluta economia, ma le donne compresero la necessità che per sfamarsi dovevano usare molta fantasia. Poiché vi era scarsità di viveri utilizzavano tutto ciò che era semplice trovare: uova e patate divennero il regno della tavola, costavano poco ed erano più facili da reperire. Così iniziava la gara a chi riusciva ad ottenere il piatto più gustoso. Nonna, che era veramente geniale, guardava nella dispensa di solito vuota, e dopo affermava: "una brava donna di casa deve saper fare in trenta maniere diverse le uova e le patate"", poi con grande brio ribadiva: ""oggi abbiamo sua maestà la patata e il re uovo suo sposo, pasta e patate in padella e uova alla crema a tavola, e anche oggi si mangia!"". I suoi trucchi per rendere i piatti saporiti e facili diventarono popolari. Alcune indicazioni per preparare delle buone pietanze appetitose erano ricette di casa, altre di amiche, ma i segreti della cucina li apprese da una sua parente: zi' Teresa. Cuoca per molti anni dall'arciprete don Terenzio (soprannominato don Pillacchera) nonna sosteneva: la tavola si riempie come un tacchino, imbrattandosi di sugo e olio alla maniera di un cencio da lume, non troppo alto ma bello rotondo a prova del suo fenomenale appetito"". Sapiente e generoso dopo le mansioni sacerdotali insegnava, era un grande appassionato di botanica, conosceva rimedi per ogni malanno..."
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