Il Buddhismo tibetano, meglio conosciuto come Lamaismo, penetrò nel Tibet nel VII sec. a.C. dall'Asia Centrale, dalla Cina, dall'India. Si distinguono in esso due parti che non si contrappongono ma si completano: la speculativa e la gnostica; la prima è l'introduzione teorica, la seconda l'effetto, l'esperienza mistica; iter meditativo quella, pratica ascetica yoga ed esoterica questa; due rami di un medesimo tronco. Non è facile ad intendere il Buddhismo tibetano, perché la terminologia non sempre può tradursi in modo adeguato nel nostro linguaggio filosofico; la via della gnosi è complicata esperienza: introspezione, autoallucinazione, drammi interiori che coinvolgono la vita psicosomatica dell'individuo. È dunque il Buddhismo del « Grande Veicolo » o soprattutto del Veicolo di Diamante (non del Piccolo Veicolo) quello che percorse trionfalmente l'Asia dall'Iran, che vi introdusse elementi nuovi, alla Cina, al Giappone; religione forse oggi in risveglio nel declinare di...