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Stephen A. Mitchell è tra gli esponenti più autorevoli di quella “svolta relazionale” che ha determinato gli orientamenti attuali della psicoanalisi. In questo libro, pubblicato solo due mesi prima della sua morte, avvenuta nel dicembre 2000, si propone di esaminare le relazioni esistenti tra i differenti concetti recentemente elaborati dalla teoria psicoanalitica con l’obiettivo di definire i molteplici aspetti della relazionalità umana. Questo a partire dal presupposto che l’ambito analitico consista di due soggettività e prospettive, il paziente e l’analista, e che pertanto gli attori si influenzino a vicenda nel fare esperienza di se stessi e dell’altro.Con questa consapevolezza, Mitchell elabora una cornice concettuale e operativa entro la quale inscrivere e integrare le componenti relazionali di tradizioni differenti, definite in particolare dai contributi di Loewald, Bowlby, Fairbairn e Sullivan. Il risultato è una teoria in cui l’approccio clinico riconosce e riflette il complesso coinvolgimento dell’analista nella relazione terapeutica: una nuova, avvincente teoria psicoanalitica per il XXI secolo, esposta con chiarezza e passione e arricchita con una serie di esempi clinici di grande efficacia.